L’apertura di questo percorso è stata significativamente dedicata allo sport.
«Vogliamo fornire – così don Marco Della Corna, sacerdote responsabile della pastorale giovanile – spunti di riflessione sul senso dell’educare. Lo sport è un mezzo che aiuta a tirar fuori il meglio dai ragazzi, un mezzo che stimola e aiuta a ripartire e rilanciarsi nella sfida del vivere insieme in socialità, che è innanzitutto personale».
Per centrare questo obiettivo don Marco ha “ingaggiato” don Alessio Albertini, Assistente Ecclesiastico Nazionale CSI. “Ripartiamo dallo sport” il tema del suo intervento.
«Lo sport è uno dei settori che raccoglieva molti consensi anche prima della pandemia. Certo oggi i numeri sono differenti, ma senz’altro uno degli ambiti di intervento educativo continua ad essere l’attività sportiva: lo sport può ancora venire in aiuto a tanti ragazzi, certo per lo sviluppo fisico, ma oggi anche soprattutto per le tante ferite che si portano dentro».
Una di queste, riflette don Alessio, è la ferita della «comodità» in cui la pandemia ha di fatto relegato i più giovani, chiudendoli in casa: «Stare a casa tante ore, la scuola via dad, la paura che subentra hanno fatto sì che sotto molti punti di vista i nostri ragazzi si siano “adagiati”: lo sport ti obbliga a scuoterti, a presentarti agli appuntamenti, a rendere conto al tuo allenatore, ad avere un riferimento anche sociale. Ti scomoda perché devi avere a che fare con altre persone: la comodità e la libertà personale vengono limitate dal dover entrare in relazione con altre persone. Questa può essere oggi la grandezza educativa dello Sport».