13 ottobre 2022

Chiarimenti riguardo l’esenzione IVA per i corsi sportivi a carattere commerciale

In risposta ad interpello n. 393 del 27 luglio 2022, l’Agenzia delle Entrate si è espressa contro l’applicabilità dell’esenzione IVA ai corsi sportivi a carattere

ricreativo svolti da ASD e SSD affiliati alle FSN nei confronti di persone fisiche

“terze” (ossia non socie e/o tesserate dei sodalizi in parola).

Secondo l’Amministrazione Finanziaria infatti tale beneficio può riconoscersi solo per “le prestazioni educative dell'infanzia e della gioventù e quelle didattiche di ogni genere, anche per la formazione,l’aggiornamento, la riqualificazione e riconversione professionale, rese da istituti o scuole riconosciuti da pubbliche amministrazioni e da enti del Terzo settore di natura non commerciale”.

Secondo l'Agenzia delle Entrate l'esenzione IVA viene considerata legittima in caso di organizzazione di  un corso per l’acquisizione di titoli, brevetti, patenti, ecc legalmente riconosciuti tramite i quali è possibile abilitarsi allo svolgimento di un'attività professionale, all'iscrizione in albi e registri, alla guida di specifici mezzi di trasporto e similari. Altro è esercitare attività didattiche che si esauriscono nell’apprendimento di tecniche sportive con scopi di miglioramento personale, sociale e ricreativo. In questa seconda ipotesi, ove esercitati a beneficio di persone terze non socie e non tesserate, i relativi corrispettivi risultano imponibili ai fini IVA, con applicazione dell’aliquota ordinaria del 22%.


Questa normativa ha generato dubbi e incertezze anche presso i circuiti associativi appartenenti agli Enti di Promozione Sportiva (EPS). In molti si sono chiesti se lo stop all’esenzione IVA riguardi anche le attività corsistiche svolte nei confronti dei propri soci e tesserati. Va subito evidenziato che quella didattica è da considerarsi una tipica attività istituzionale dei sodalizi sportivi. Per comprendere lo statuto fiscale delle attività statutarie di formazione e didattica sportiva svolte dalle ASD a beneficio dei propri iscritti e tesserati CSI ci vengono in aiuto alcune norme.Secondo la normativa data dagli artt. 148 c. 3 TUIR (imposte dirette) e 4 c.4 DPR 633 del 1972 (IVA),sono esclusi da tassazione i corrispettivi specifici versati dai soci, anche di altre ASD affiliate al medesimo ente e dei relativi tesserati a fronte delle prestazioni statutarie, ivi comprese, dunque, quelle di formazione e didattica.


Per beneficiare di tale agevolazione gli enti interessati debbono essere iscritti nel Registro delle attività sportive, rispettare i requisiti statutari stabiliti dalle  normative sportive (art. 90 l. 289/2002 e D.Lgs 36 del 2021) nonché le disposizioni fiscali dell’art. 148 c. 8 TUIR, ivi compresa l’onere di trasmissione preventiva della EAS. Ciò che conta sottolineare è che lo stop all’esenzione IVA confermato con l’interpello Ade 393/2022 riguarda la fattispecie dei corsi commerciali svolti dai sodalizi riconosciuti dalle FSN e dunque non implica alcuna modifica dell’assetto normativo applicabile alle omologhe prestazioni svolte dalle nostre associazioni a favore dei propri soci e tesserati che continuano a beneficiare della ”esclusione” ex art 4 c. 4 DPR 633 del 1972.



Sofia Grilli

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