Il Rapporto Sport 2023, presentato dall’Istituto per il Credito Sportivo e da Sport e Salute, vuole essere uno strumento a supporto delle politiche per lo Sport costituendo, attraverso l’utilizzo di dati completi e allineati al quadro metodologico raccomandato dalla Commissione europea, la base informativa di riferimento per la determinazione del valore economico e sociale della filiera estesa dell’industria sportiva.
Il Rapporto dopo i saluti istituzionali del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, è stato illustrato dal Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, Beniamino Quintieri, dal Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma e commentato dalla Vicepresidente Vicario del CONI, Silvia Salis e dal Presidente del CIP, Luca Pancalli, si suddivide in tre sezioni: il PIL dello Sport, la domanda e l’offerta di sport e infine l’analisi dell’impatto sociale.
Il settore sportivo ha raggiunto in Italia una dimensione economica rilevante pari a circa 22 miliardi di euro, con un contributo al PIL nazionale dell’1,3%, dopo il crollo del 2020 la sezione si è posizionata lungo il sentiero di ripresa segnando un incremento del 5,3%rispetto al 2021. Il settore conta circa 400.000 addetti attivi, che vede la presenza di oltre 15.000 imprese private e circa 82.000 Enti non profit.
Nella seconda sezione si analizza a livello statistico la diffusione della pratica sportiva in Italia, il 23,6% degli italiani con età superiore ai 3 anni fa attività sportiva regolarmente che raggiunge il 34,5% considerando anche coloro che praticano Sport in modo saltuario.
Tuttavia, il dato più preoccupante è relativo al tasso di inattività: oltre un terzo della popolazione italiana non svolge alcun tipo di attività fisica o sportiva.
Il testo tratta dell'importanza delle infrastrutture sportive come fondamentali per il radicamento di una cultura sportiva e del movimento. Senza tali luoghi, la trasformazione quotidiana legata allo sport non potrebbe avvenire. La sezione si concentra su tre aree di analisi: il Censimento Nazionale degli impianti sportivi condotto negli anni 2015-2020, la Riqualificazione dell'impiantistica sportiva pubblica e il progetto Sport nei Parchi per la creazione di spazi di attività all’aperto.
La riqualificazione degli impianti è essenziale per migliorare l'accesso allo sport specialmente nelle aree disagiate del Paese, inoltre è fondamentale abbattere le barriere di accesso allo sport, promuovendo stili di vita sani e migliorando le condizioni di salute e benessere psico-fisico degli individui, oltre a favorire la coesione sociale delle comunità.
Nella terza sezione esplora l'impatto macroeconomico e sociale dei finanziamenti ICS allo Sport e dei progetti di Sport e Salute tramite il metodo SROI (Social Return On Investment). SROI valuta il ritorno sociale in rapporto ai costi, evidenziando benefici come la riduzione della criminalità e il coinvolgimento dei NEET. Il modello SAM analizza l'impatto economico su PIL, occupazione e gettito fiscale. Entrambi i modelli dimostrano il valore sociale degli investimenti sportivi e scolastici.