14 dicembre 2023

Riavviciniamo i giovani allo sport

Questa è una settimana piena di pensieri e progetti. Il progetto vero genera azioni concrete, altrimenti è come fosse monco. È lo sport ad insegnarlo, perché ci si allena per realizzare ciò che s’immagina: un punto, un goal, un canestro, un salto… Il 20 novembre si è celebrata la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Anche quest’anno, il CSI ha contribuito alla redazione del 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio dei diritti dei minori in Italia.


Per quanto ci riguarda, ossia l’attività sportiva generativa di benessere, il rapporto evidenzia che, seppure i benefici dello sport siano riconosciuti anche scientificamente, circa 1 bambino su 5 nell’età compresa fra i 6 e i 10 anni non pratica sport e nel 30% dei casi le ragioni sono di tipo economico. Già dopo la scuola primaria i bambini cominciano ad allontanarsi dalla pratica sportiva continuativa e aumenta il numero dei giovani sedentari; permane l’annoso problema dell’abbandono sportivo in età precoce e soprattutto nel periodo dell’adolescenza. Anche l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha di recente ribadito che fare sport è un vero e proprio diritto da garantire a tutti i minorenni, indipendentemente dalle loro abilità motorie. Rispetto ai minorenni con disabilità che partecipano a manifestazioni sportive e/o praticano sport, si riscontra però 

la totale assenza di dati disaggregati e questo rende il campo di indagine problematico perché mancano informazioni dalle quali partire per sviluppare politiche efficaci di inclusione sociale per contrastare la discriminazione delle persone di minore età con disabilità. Eppure, la realizzazione del loro diritto alla partecipazione alla vita sociale, in condizioni di parità con gli altri, è sancita anche dall’articolo 30 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CRPD). 


Lo sport di base attualmente deve anche fare i conti con la Riforma dello sport che, pur introducendo alcuni elementi positivi, pone le associazioni di fronte a cambiamenti normativi e fiscali con il rischio dell’incremento dei costi di gestione che inevitabilmente ricadranno sui conti delle famiglie e soprattutto sull’accessibilità allo sport dei minorenni in situazioni di povertà .Per questo verrà discusso nel prossimo Consiglio nazionale del CSI, che dovrà definire le linee del bilancio preventivo 2024, l'impegno nel proseguire il consistente investimento economico a favore delle categorie giovanili, in tutte le forme e le modalità necessarie per contrastare al meglio sedentarietà e abbandono. Rilanceremo progetti e campionati, tornei e proposte, che possano coinvolgere minori e famiglie in una dimensione gioiosa e inclusiva dell’esperienza sportiva continuativa. Un’azione significativa delle politiche pubbliche a favore dello sport in questo senso è rappresentata dai fondi del PNRR per lo sport, il cui obiettivo era quello di favorire la pratica sportiva, anche con finalità di inclusione sociale. Gli investimenti messi in atto, benché di ampia portata, sono stati tuttavia insufficienti: il primo intervento per la costruzione di nuove palestre scolastiche e/o il potenziamento di quelle esistenti non è riuscito a soddisfare il fabbisogno generale; il secondo per la realizzazione e/o rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all’inclusione e alla coesione sociale ha favorito prevalentemente le città capoluogo penalizzando i piccoli comuni, che sono spesso i più deprivati dal punto di vista strutturale e delle opportunità.


Sabato 25 novembre si è celebrata la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. La cronaca dice che si tratta di una giornata necessaria. Occorrono leggi, ma ancor più cultura e educazione. Per questo, proprio sabato 25 novembre, è stato proposto al Consiglio nazionale l’istituzione di un gruppo di lavoro con alcune rappresentanti del Consiglio nazionale, dei Comitati territoriali e regionali, della Presidenza nazionale, affinché si elaborino proposte che facciano scendere in campo anche il CSI in questa sfida che è di tutte e di tutti. Occorrono codici e procedure, ma soprattutto proposte educative che favoriscano relazioni, nel rispetto e nella libertà.



Sofia Grilli - 14-dic-2023

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