Dopo 5 anni dalla sua sottoscrizione, la nostra polizza infortuni/RCT sta giungendo a scadenza.
In questo periodo, la collaborazione con Marsh e UnipolSai è stata molto preziosa per la nascita di una serie importante di nuove tipologie di tessere sportive e integrative, che hanno reso sicuramente più flessibile e completa l’offerta del CSI anche durante il difficile periodo della pandemia.
I dati di sinistrosità di questo periodo, forniti con trasparenza come mai in passato, hanno
evidenziato un grande impegno economico da parte della Compagnia assicuratrice. Questo impegno, come spesso accade, non sempre viene percepito dagli utenti, spesso focalizzati sui piccoli incidenti, eppure è piuttosto importante per i sinistri gravi, ed è stato tale da portare in situazione di “squilibrio” economico l’intera polizza. L’entità dei rimborsi e risarcimenti erogati conferma quanto la polizza, dal punto di vista del tesserato, è stata positivamente tutelante: ovviamente le compagnie assicurative, dal loro punto di vista, vedono questo andamento in senso negativo. È il “gioco delle parti” in cui dobbiamo cercare di destreggiarci: garantire tutele adeguate e, contemporaneamente, un sistema di tariffe che resti competitivo.
Mi riferisco in particolare a due fattori trainanti che hanno caratterizzato gli ultimi cinque
anni:
- il frequente ricorso alla copertura RCT da parte delle società affiliate, sempre più
spesso afflitte da richieste di risarcimento di danni da parte di terzi;
- la sinistrosità elevata di alcune discipline (in particolare, a puro titolo di esempio, il
ciclismo) non solo in termini di numero di event, ma anche di gravità dei postumi.
Tutto ciò ci impone di non smettere di porre al centro dell’attenzione nostra e delle nostre
affiliate, il tema della sicurezza delle attività e delle strutture, ma anche della costante tutela della incolumità di tutti, che sono di certo più importanti di qualsiasi prestazione sportiva.
In accordo con il broker Marsh, la Presidenza Nazionale ha perciò indetto una nuova gara ad evidenza pubblica. Gli obiettivi principali che la Presidenza Nazionale si poneva, tutt’altro che scontati, erano:
- non ridurre le attuali coperture infortuni/RCT, che si sono dimostrate adeguate;
- limitare il più possibile l’incremento di premio della polizza, pur in un periodo
connotato da un importante impatto inflattivo;
- confermare la riduzione del costo delle affiliazioni operato lo scorso anno;
- mantenere inalterata la competitività economica delle tessere ordinarie AT e NA, che
da ben oltre 10 anni non subiscono variazioni di costo;
- confermare la riduzione dei costi per giovani under 16 e atleti disabili, introdotta sei
anni fa.
A questa gara sono state invitate 12 importanti compagnie assicurative; nonostante avessimo proposto un aumento di premio, ben 11 di esse hanno comunque declinato l’invito a partecipare. Il Consiglio Nazionale ha perciò aggiudicato la gara all’unica compagnia disponibile alle condizioni offerte nel capitolato: Poste Assicura SpA, una società del gruppo Poste Italiane che da 13 anni lavora nel mercato delle polizze infortuni/RCT e che è già presente anche nel mondo degli Organismi sportivi. Siamo lieti di affiancare la storia del CSI a quella di Poste Italiane poiché stiamo parlando di due tra i più importanti protagonisti nella storia del Paese e nella vita degli Italiani.
Ai tesserati e alle società non cambierà sostanzialmente nulla nelle coperture e nelle modalità di denuncia dei sinistri; l’interfaccia resterà sempre la Marsh e i prodotti resteranno i medesimi, anche se la compagnia sarà diversa. Anzi, a partire dal 1novembre prossimo, il massimale della RCT societaria si innalzerà da 3 a 5 milioni di euro, per assecondare le crescenti richieste in tal senso da parte delle nostre affiliate, e ciò senza alcun incremento del costo di affiliazione.
Nel ridefinire le quote associative che, per esigenze tecniche, entreranno in vigore dal
prossimo 1 luglio, non si può non tenere conto del forte impatto che il Piano di Rilancio post-pandemia ha avuto sulle finanze del CSI Nazionale, che ha riversato sul territorio tutto e più di quanto aveva nella propria disponibilità, e ciò comporta un grande rigore nel cercare di mantenere in equilibrio il bilancio nazionale. Pertanto l’elevato impatto di sinistri nelle discipline ciclistiche non può non comportare un proporzionale incremento per le tessere di Ciclismo (CIC) e, più modestamente, per quelle di Cicloturismo (CLT). L’altra importante modifica, è un adeguamento dei costi delle tessere a coperture “temporanee” (FS-FD), un minino incremento (0,20 centesimi) per le tessere circolistiche (PR-CR-CS-SC) ed una rimodulazione sia delle gratuità che della quota di attivazione del Circolo.
Sono adeguamenti, questi ultimi, di impatto modesto.
Per tutto quanto riguarda il resto, cioè per la affiliazione e per il costo delle tessere ordinarie AT e NA, che sono due punti cardine per il CSI, invece tutto resta ancora una volta invariato. Questo risultato, cioè di riconfermare per l’ennesima volta le principali quote associative, è frutto di un lavoro di delicati equilibri che ancora una volta ha raggiunto l’obiettivo voluto e che manterrà inalterata la competitività della nostra associazione.