“Vediamo le cose cambiando prospettiva”, con queste parole l’assistente ecclesiastico nazionale don Albertini introduce il cammino verso la Santa Pasqua durante l’omelia della liturgia del Mercoledì delle Ceneri. La funzione è stata celebrata il 22 febbraio a Roma con la Presidenza Nazionale CSI, con i dipendenti e i collaboratori negli uffici di Via della Conciliazione. Questo tempo di Quaresima deve essere un’occasione per guardare in noi stessi, per farci capire che non dobbiamo essere sicuri di tutte le nostre convinzioni, dobbiamo essere pronti e aperti al cambiamento, senza farci prendere dalla rassegnazione o dalla presunzione. Le ceneri che riceviamo sono un segno, rappresentano la possibilità di cambiare se lo vogliamo.
Questo percorso di conversione richiede tempo e impegno, all’inizio anche nello sport si fa fatica a fare nuovi esercizi, ma tenendo fisso il proprio obiettivo si riuscirà a raggiungere il traguardo. Don Albertini ha poi mostrato un quadro di un artista francese di fine 800, James Tissot. Dopo la sua conversione decise di andare a Gerusalemme per dipingere le scene del Nuovo Testamento e tra questi dipinse anche la Crocefissione dal punto di vista di Gesù. L’invito è quello di vedere le cose come le vedeva Gesù dalla croce, quale sguardo avrebbe oggi?
Prosegue poi con una riflessione sulla guerra: racconta la storia di Sophie Scholl, una ragazza di 21 anni che nel febbraio 1943 fu giustiziata dai nazisti; si era unita alla Rosa Bianca, un gruppo di giovani studenti che non volevano usare la violenza, il loro scopo era far finire la guerra, non alimentarla. Anche oggi ognuno di noi deve appassionarsi alle cose belle, è vero che nel mondo ci sono anche cose brutte ma non bisogna eliminarle con la loro stessa arroganza. Bisogna dedicare del tempo per apprezzare il bello, in qualsiasi sua forma come può essere leggere un romanzo o andare ad una mostra. Oggi conviviamo ormai da un anno con la guerra in Ucraina e ancora non si è risolto niente, un anno di violenza inutile. Il rischio è che ci si abitui alla guerra e che non si parli più della pace, per questo dobbiamo sempre informarci, leggere e conoscere tutti i conflitti presenti nel mondo. Impariamo a diffondere la pace anche a casa nostra, non possiamo pretenderla dagli altri se per primi noi portiamo rancore con qualcuno vicino a noi.
Approfittiamo di questo tempo quaresimale per chiedere perdono e fare la pace.