Si avvicina il Natale e inizia il tempo di Avvento, ma presi dalla frenesia di dover cercare i regali per amici e parenti e organizzare le feste, spesso dimentichiamo il vero valore di questa festività.
L’oratorio si impegna ad essere il luogo in cui riscoprire l’importanza del periodo natalizio e il luogo in cui i ragazzi possano incontrare il Signore e accogliere il bambino che nasce, perchè, se è più facile vedere la realizzazione della fede in Gesù Crocifisso e Risorto, per arrivare al mistero della Resurrezione è necessario partire dal mistero dell’Incarnazione.
I ragazzi devono imparare a chiamarlo Signore professando così la propria fede e a creare un rapporto di confidenza con Lui attraverso la preghiera.
Gli educatori devono creare dei momenti di “sosta” in cui indicare chi è Gesù, accompagnare nel cammino di fede attraverso alcune proposte come può essere il Calendario dell’Avvento Ambrosiano che con piccoli gesti quotidiani fa avvicinare i bambini alla preghiera personale.
Viene ripreso il messaggio che l’Arcivescovo ha consegnato per l’apertura degli oratori e in particolare le tre parole Kyrie, Alleluia e Amen. Quando invochiamo il Signore (Kyrie) entriamo in rapporto con lui, diventiamo parte di una comunità che canta le sue lodi con gioia (Alleluia) e vive seguendo il suo invito rispondendo con un sì (Amen).
In oratorio si deve promuovere una preghiera di intercessione per realizzare un Avvento di carità e soprattutto possiamo chiedere a Gesù il dono della pace di cui oggi il nostro mondo ne ha tanto bisogno.
È necessario anche ritrovare una preghiera del corpo proponendo piccoli esercizi per imparare ad avere gli atteggiamenti giusti, la nostra fede richiede l’uso del corpo nella preghiera e nella relazione con gli altri.
L’oratorio quindi non deve essere solo un posto in cui giocare ma soprattutto un luogo in cui poter sostare e pregare Dio, in cui incontrarlo e capire che quel bambino che nasce a Natale è proprio il Signore che ci guida per tutta la nostra vita.