Che cos’è Safe Zone? Il CSI è partner del progetto "Safe Zone", finanziato dalla European Union’s Internal Security Fund –Police. Della durata di 2 anni, promuoverà la cooperazione tra i vari attori coinvolti nell'istruzione dei giovani di età inferiore ai 18 anni attraverso incontri con dirigenti di club sportivi, nonché seminari con allenatori ed educatori nell'ambito dello sport. Lo scopo di queste azioni è sviluppare una strategia di prevenzione comune nella lotta contro la radicalizzazione giovanile e l'estremismo violento. Il progetto è coordinato dall'Istituto psicoanalitico per la ricerca sociale in collaborazione con altri sei partner europei: oltre al Centro Sportivo Italiano, c'è il partner tedesco Christliches Jugenddorfwerk Deutschlands, i partner sloveni Alma Mater Europaea-Evropski Center e Mma Klub Maribor, e i partner portoghesi Universidade Catolica Portuguesa e Instituto Portugues do Desporto e Juventude.
Il progetto SAFE ZONE, iniziato nel gennaio 2020 si è concluso con la Conferenza Europea, tenuta a Roma presso gli uffici dell’Istituto IPRS, venerdì 25 Marzo 2022.
La conferenza dal titolo “Sport-side stories: strategies to prevent youth radicalization and violence through sport practice”, è stata l’occasione per stimolare, tra allenatori sportivi, educatori giovanili ed esperti del settore provenienti da quattro paesi dell’UE, una riflessione in merito agli strumenti e le strategie più appropriate per la prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento tra i giovani.
Sono stati toccati molti temi durante la Conferenza, in modo particolare sul come aumentare la conoscenza, le abilità e la capacità degli allenatori e di altre figure chiave negli sport dei giovani per ridurre il rischio di radicalizzazione della violenza tra adolescenti.
Grazie al progetto sono stati sviluppati e testati degli strumenti e delle metodologie di formazione di allenamento con l'obiettivo di prevenire la radicalizzazione e l'estremismo violento. Per radicalizzazione, nonostante i vari significati possibili, si è considerato il processo in cui un individuo viene persuaso ad accogliere un'ideologia, o un comportamento contrario alle norme della società per ricevere in cambio un riconoscimento e un senso di appartenenza a quel gruppo. Quindi radicalizzazione che comporta da un lato la capacità di persuadere e di manipolare, dall'altro lato una condizione di isolamento e di vulnerabilità soprattutto degli adolescenti.
Gli educatori sportivi giocano quindi un ruolo essenziale perché possono favorire l'inclusione attraverso la pratica dello sport e sono in grado di trasferire regole sociali e alcuni valori quali quelli del fair play, del rispetto, della fiducia sostenendo anche lo sviluppo dell’autostima negli adolescenti.
Grazie a SAFE ZONE sono state ideate delle linee guida europee per gli allenatori sportivi, per le autorità locali e anche per i politici, disponibili sul sito https://www.safezoneproject.eu/