Dal 24 al 26 giugno a Roma, i vertici del Centro Sportivo Italiano si sono incontrati per riflettere su “CSI, giovani e sport oltre la pandemia”. In presenza, i dirigenti del CSI sono tornati a confrontarsi in ottica futura per un’associazione che vuole essere al passo con i tempi, che si accorge dei molti cambiamenti che riguardano gli sport e le abitudini di chi lo pratica in Italia. Per essere contemporanei, occorre infatti saper leggere il presente, provare ad anticiparlo, promuoverlo ed organizzarlo. Così con coraggio e molta attenzione ai dati statistici è partita la nuova sfida ciessina: quella di rivedere, ridiscutere, riprogettare sistemi sulla base dell’osservazione scientifica di quanto sta accadendo.
Se è vero che la pandemia ha contribuito ad un’evoluzione degli strumenti, generando una progettazione tutta nuova, il Covid non ha fermato la voglia di fare sport dei giovani, li ha forse solo allontanati dalla pratica per così dire “strutturata”.
Forte è l’interesse per la vita attiva. Running, bike, escursionismo, walking sono fra le tante discipline outdoor in continua crescita così come più popolari e diffuse appaiono le discipline «olistiche» per il benessere di corpo e mente (yoga, pilates, posturale).
Tra i giovani si vanno sviluppando discipline sempre più contaminate e influenzate da sport e culture diverse: a Tokyo il debutto a cinque cerchi dello skateboard e dell’arrampicata sportiva, a Parigi esordirà la breakdance, il parkour scalerà muretti fino a diventare disciplina dimostrativa a Los Angeles 2028.
Senza dimenticare la moda del monopattino freestlye. Drop Out: l’età in cui si smette di fare sport si è abbassata, fino ai 12 anni, viceversa nel periodo pandemico i numeri indicano un innalzamento della percentuale di sportivi anziani e adulti (tra i 25 e i 64 anni +2,7 % di praticanti sportivi e -16,9% di sedentari).
La Generazione Z ricerca sport più destrutturati, liberi, “on demand”, “dove quando e con chi voglio”. Ecco allora riproporsi il tema della cultura dell’esperienza sportiva che non coincide spesso con la cultura dell’attività fisica e del benessere.
Soddisfatto al termine della convention il presidente nazionale Vittorio Bosio che ha introdotto i prossimi Stati Generali, un percorso, a tappe, a partire già dalla fine autunno 2022, che vedrà nascere un laboratorio ed un osservatorio permanente sull’attività sportiva nella fasce giovanili, con focus particolare sui minori dagli 8 ai 14 anni per rilanciare la pratica sportiva nelle fasce più giovani della popolazione, rimodulando le formule sportive, attualizzandole, e facendo evolvere il progetto culturale sportivo CSI per il presente e il prossimo futuro.
“Ho voluto chiudere questi bellissimi giorni con un ”compito“ per ciascuno dei dirigenti presenti: condividete sul territorio con i vostri dirigenti, i collaboratori, soprattutto i giovani, le società sportive i temi di questa due giorni romana per proporre documenti di lavoro, idee e suggerimenti per gettare la basi per l’attività sportiva del futuro”.