Sostenere le persone con disabilità, organizzare eventi, incontri, attività sportive, accompagnamento medico, sono tutte cose necessarie che rendono una comunità inclusiva, ma le relazioni? Uscire a mangiare una pizza, condividere un momento di svago, una gita, una vacanza, una chiacchierata, un film, farsi compagnia, condividere momenti e situazioni… Essere amici… È possibile? Quante volte l’azione straordinaria di sostegno si ferma all’assistenza? Dove inizia davvero, e quante volte, inizia una relazione, un legame?
Il convegno del prossimo 21 maggio al Centro Congressi dei Padri Oblati di Rho, sarà una riflessione proprio intorno a queste tematiche, sulle quali si confronteranno i relatori ospiti e le realtà invitate a portare una testimonianza. Interverrà Luca Moscatelli, Biblista e collaboratore del servizio catechesi per la Diocesi; Luca Frigerio, giornalista, scrittore e redattore de Il Segno ed esperto d’arte e Moira Sannipoli, ricercatrice in Didattica e Pedagogia Speciale all’Università di Perugia.
Sul palco si avvicenderanno le testimonianze del Bresso 4, realtà Polisportiva inclusiva ed eccellenza in questo senso del territorio milanese, la Comunità Parrocchiale di Carugate, l’Associazione Tu Con Noi di Monza e l’associazione Nessuno Escluso di Milano.
Jean Vanier, fondatore della Comunità dell’Arca, ha detto: “Non è questione di essere generosi verso le persone con handicap, di fare per loro grandi cose. Si tratta invece di entrare in relazione con loro. Questo significa mangiare alla stessa tavola con loro, far loro il bagno, vivere, celebrare la vita, danzare con loro, dire alle persone "Sono molto contento di vivere con te!". Si scopre allora che diventare amico di qualcuno che è stato rifiutato ci trasforma”.