In un momento di profonda riflessione sul valore e sul significato socioeconomico del Terzo Settore in Italia, il Centro Sportivo Italiano (CSI) ribadisce con forza i suoi valori fondanti: il dono e la gratuità come pilastri insostituibili del volontariato sportivo.
L'articolo, presumibilmente a firma del Presidente Vittorio Bosio, sottolinea come l'ossatura dell'Associazione sia retta, fin dalle origini, sulla disponibilità di innumerevoli persone a donare il proprio tempo, al di là degli impegni lavorativi e familiari.
L'Equilibrio Tra Volontari e Struttura
Con l'avvio della Riforma del Codice del Terzo Settore (dal 2017), è emersa la necessità per il CSI di rafforzare la propria struttura associativa, introducendo un nucleo di persone affidabili e formate, spesso dipendenti.
L'Associazione, pur accogliendo le richieste dello Stato che ha aperto nuove possibilità di sviluppo e finanziamento, deve oggi gestire un delicato e faticoso equilibrio tra il volontariato gratuito e il personale dipendente.
Lo Sport come Dono: Oltre la Burocrazia
Il messaggio centrale del CSI è l'impegno a mantenere fede al proprio valore fondante: donare parte del proprio tempo per gli ideali in cui si crede. Questi ideali si traducono nella promozione di uno sport per tutti, che sia educativo, formativo e capace di includere e creare relazioni sociali.
"Ciò che conta è che ci sia amore sincero," si legge nell'articolo. L'equilibrio non è solo un fatto numerico, ma si concretizza nella capacità di qualificare il proprio tempo affinché venga trasformato in "dono" all'Associazione e alle persone che vi si rivolgono.
Il volontario del CSI è chiamato a incarnare questo spirito, garantendo che l'azione di dare sia sempre animata da una profonda e sincera gratuità, essenziale per la vitalità e lo sviluppo continuo di un'associazione che da decenni si impegna sul territorio nazionale.
Gemini









